La Federcasalinghe a sostegno del'affidamento condiviso

Un evento storico: la Federcasalinghe si muove a sostegno del'affidamento condiviso vero e i disegni di legge che lo rendono ineludibile, a dispetto di chi cerca di inventare una guerra tra i sessi per bloccare provvedimenti a favore dei figli e dei buoni genitori, padri e madri

Comunicato Stampa

Roma, 5 maggio - La Federcasalinghe, unitamente all'Associazione Nazionale Crescere Insieme,

- constatati, sulla base dei rispettivi statuti e programmi, i comuni obiettivi e interessi riguardanti, in particolare:

a) il pieno rispetto dei diritti dei minori;

b) la tutela morale, sociale, giuridica ed economica del lavoro familiare svolto all'interno del nucleo familiare;

c) il diritto della donna, anche se madre, a una "conciliazione" dei tempi di vita che garantisca pari opportunità rispetto all'uomo in qualsiasi tipo di attività lavorativa e sociale, incluse sia quelle imprenditoriali che la partecipazione alla vita politica ed amministrativa, cosa impossibile se si continua ad attribuirle in misura prevalente fatiche e doveri nella cura dei figli;

- rammentati i contenuti di fondamentali convenzioni internazionali e le posizioni assunte da donne di ogni paese e in primo luogo d'Europa, espresse in particolare nella "Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna", adottata a New York il 18 dicembre 1979, resa esecutiva con legge 14 marzo 1985, n. 132, che, dopo aver sottolineato che "uomini e donne hanno responsabilità comuni nella cura di allevare i figli e di assicurare il loro sviluppo", auspica l'impegno degli Stati firmatari perché siano assicurati agli uomini e alle donne "gli stessi diritti e le stesse responsabilità come genitori, indipendentemente dalla situazione matrimoniale, nelle questioni che si riferiscono ai figli" (articolo 16, comma 1, lettera a) ); concetti, oltre tutto, ribaditi dal documento conclusivo della IV Conferenza mondiale sulle donne (Pechino, 1995);

RICONOSCONO

che i suddetti obiettivi sarebbero ben più facilmente raggiungibili per tutti i componenti della famiglia separata se la legge 54/2006 ricevesse piena attuazione, cosa che oggi assolutamente non avviene, come dimostrato, ad es., da una recentissima indagine svolta nei tribunali ordinari (Famiglia e Minori, Guida al Diritto, aprile 2011, pp. 9-18) e pertanto

AUSPICANO

che i disegni di legge 957 e 2454, che rendono ineludibile il diritto del minore ad avere effettivamente un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori, investiti entrambi di identiche responsabilità e gravati in pari misura dei sacrifici necessari all'accudimento dei figli, riceva rapida approvazione ed

IMPEGNANO

il Governo e le forze di maggioranza e di opposizione, ad appartenenti alle quali si devono trasversalmente tali progetti, a trasformarli in legge dello stato entro la presente Legislatura.

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